Limite.
I Romani definirono”limiti” quelle pietre che segnano i confini. erano sacre e non potevano essere rimosse senza delitto, perchè erano esse stesse sotto la speciale protezione di una divinità, Limite o Termine (dove Terminus tra l’altro è uno dei tanti aspetti di Giove,Re di tutti gli déi)…
Fosse così facile capire qual’è il limite da non valicare..avere una pietra che delimita, che ti blocca, che ti ricorda dove non devi andare..per non commettere un errore che diventerà danno altrui..
La paura di dare dolore mi fa retrocedere..anzi, mi fa desiderare di farlo.
In realtà non si sa mai quando si rischia di fare male agli altri..ogni azione in potenza può essere errata…sappiamo quello che viviamo noi, ma mai fino in fondo quello che vivono e che facciamo vivere a loro…
é così complicato volere bene a qualcuno.
è così complicato non volere mai sbagliare.
preferisco prendere mille sberle che dare un buffetto..
è così semplice essere senza forma, senza corpo.
il dolore ti attraversa da parte a parte senza nemmeno accorgersi di averti incontrata.
e tu, Aria, male non ne puoi fare.
I Romani definirono”limiti” quelle pietre che segnano i confini. erano sacre e non potevano essere rimosse senza delitto, perchè erano esse stesse sotto la speciale protezione di una divinità, Limite o Termine (dove Terminus tra l’altro è uno dei tanti aspetti di Giove,Re di tutti gli déi)…
Fosse così facile capire qual’è il limite da non valicare..avere una pietra che delimita, che ti blocca, che ti ricorda dove non devi andare..per non commettere un errore che diventerà danno altrui..
La paura di dare dolore mi fa retrocedere..anzi, mi fa desiderare di farlo.
In realtà non si sa mai quando si rischia di fare male agli altri..ogni azione in potenza può essere errata…sappiamo quello che viviamo noi, ma mai fino in fondo quello che vivono e che facciamo vivere a loro…
é così complicato volere bene a qualcuno.
è così complicato non volere mai sbagliare.
preferisco prendere mille sberle che dare un buffetto..
è così semplice essere senza forma, senza corpo.
il dolore ti attraversa da parte a parte senza nemmeno accorgersi di averti incontrata.
e tu, Aria, male non ne puoi fare.
«Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c'è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall'ambizione.»
RispondiElimina«Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio benefattore me l'ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è: "Questa strada ha un cuore?" Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha adesso un significato."Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l'altra ti indebolisce.»