L’Amore di Dio è detto ”incomprensibile”all’uomo perchè non segue gli umani moti…la teoria, e in effetti anche la pratica, sotto certi punti di vista, non fa una grinza…
Ultimamente ci rifletto molto. Non tanto per polemica, quanto per dolore e sofferenza credo.
E forse arrivo a conclusioni troppo umane.
Forse dettate più da bisogno che da mente aperta e curiosa.
Forse già riflettere è troppo umano.
Fatto sta che mi sembra che siano più gli uomini a rendere Grandi i suoi insegnamenti, con le loro azioni. Penso a Madre Teresa ad esempio, ma anche ad esempi molto meno divini, persone comuni, dedite all’Amore.
E mi sembra quasi che anche Lui, come noi uomini, ceda ad insistenza ed ecclatanza..certo poi si domanda se troverà ancora la fede quando tornerà sulla terra…ma intanto cede.
é anche vero che ci apre porte che forse noi non capiamo al momento, perchè non sono quelle che chiediamo. questo dovrebbe farmi rivedere tutto il discorso di prima. ma…
Dice anche che la porta dell’interiorità, del vero volto di Dio, della scoperta del sé, riusciamo ad aprirla solo se insistiamo, se non ci scoraggiamo, se accettiamo a volte di dirci stanchi, sfiduciati e ci sediamo sconfortati, lasciando che qualcun altro ci sorregga le braccia tese verso l’alto, come Mosè nella prima lettura. (riflessione don roberto)..
Ma bisogna che almeno mandi un Aronne e un Cur a sostenere queste benedette mani, senza che essi le lascino a momenti alterni, perchè hanno prurito o per qualsiasi altro motivo.
In fondo non credo che stiano ancora oggi sorreggendo le braccia di Mosè..hanno concentrato le loro forze nel momento in cui serviva e mosè è resistito.
non so se mi spiego.
ma vabbè, la religione e la benevolenza di Dio credo siano ancora un po’fuori dalla mia portata..
buonanotte mondo virtuale…che nemmeno tu sai che esisto.
Ultimamente ci rifletto molto. Non tanto per polemica, quanto per dolore e sofferenza credo.
E forse arrivo a conclusioni troppo umane.
Forse dettate più da bisogno che da mente aperta e curiosa.
Forse già riflettere è troppo umano.
Fatto sta che mi sembra che siano più gli uomini a rendere Grandi i suoi insegnamenti, con le loro azioni. Penso a Madre Teresa ad esempio, ma anche ad esempi molto meno divini, persone comuni, dedite all’Amore.
E mi sembra quasi che anche Lui, come noi uomini, ceda ad insistenza ed ecclatanza..certo poi si domanda se troverà ancora la fede quando tornerà sulla terra…ma intanto cede.
é anche vero che ci apre porte che forse noi non capiamo al momento, perchè non sono quelle che chiediamo. questo dovrebbe farmi rivedere tutto il discorso di prima. ma…
Dice anche che la porta dell’interiorità, del vero volto di Dio, della scoperta del sé, riusciamo ad aprirla solo se insistiamo, se non ci scoraggiamo, se accettiamo a volte di dirci stanchi, sfiduciati e ci sediamo sconfortati, lasciando che qualcun altro ci sorregga le braccia tese verso l’alto, come Mosè nella prima lettura. (riflessione don roberto)..
Ma bisogna che almeno mandi un Aronne e un Cur a sostenere queste benedette mani, senza che essi le lascino a momenti alterni, perchè hanno prurito o per qualsiasi altro motivo.
In fondo non credo che stiano ancora oggi sorreggendo le braccia di Mosè..hanno concentrato le loro forze nel momento in cui serviva e mosè è resistito.
non so se mi spiego.
ma vabbè, la religione e la benevolenza di Dio credo siano ancora un po’fuori dalla mia portata..
buonanotte mondo virtuale…che nemmeno tu sai che esisto.
Ciao! Non vorrei sembrarti il solito rompiscatole, ma secondo me hai confuso Pindaro con Icaro... Ho trovato in rete qualche riferimento.
RispondiEliminaPINDARO:
Spesso ci siamo chiesti che cosa sono i “voli pindarici”. E’ soprattutto per questa originale innovazione letteraria che è famoso il nostro poeta: per gli arditi passaggi, le svolte improvvise e inattese che imprimeva ai suoi versi: con il “volo”, appunto, da un’idea che andava sviluppando ad un’altra completamente estranea al filo logico fino allora seguito.
E’ un po’ difficile da spiegare, ma se ne può avere un’idea (la poesia moderna può far comprendere meglio) rileggendo i Sepolcri di Foscolo: là dove il poeta celebra le tombe dei grandi in Santa Croce a Firenze, e subito dopo, da un verso all’altro, “vola” altrove evocando la battaglia fra Greci e Persiani a Maratona.
Questo è, appunto, un “volo pindarico”, il passaggio originale e ardito da un argomento all’altro, pur nel contesto di una struttura unitaria. E di questi ardimenti letterari fu il primo artefice Pindaro. Poeta quasi monotematico nella sua produzione, celebrativo di vittorie nelle competizioni ginniche tanto amate e seguite nella Grecia antica. Spesso enfatico e retorico, e non privo di una vena di autentica omofilìa, che fa dei suoi versi un vero e proprio atto d’amore per l’atleta vincitore.
ICARO
Per scappare, Dedalo costruì delle ali con delle penne e le attaccò ai loro corpi con la cera. Malgrado gli avvertimenti del padre di non volare troppo alto, Icaro si fece prendere dall'ebbrezza del volo e si avvicinò troppo al sole (nella mitologia Febo); il calore fuse la cera, facendolo cadere nel mare dove morì. Il padre arrivò sano e salvo in Sicilia dove costruì un tempio dedicato ad Apollo, in memoria del figlio Icaro. La tradizione lo porta come esempio di chi tenta di compiere azioni fuori dalla propria portata senza averne i mezzi sufficienti.....
In pratica, Dedalo, che disponeva delle medesime ali, riuscì a volare da Creta fino alla Sicilia, mentre Icaro cadde perchè si fece prendere dall'ebbrezza e si avvicinò troppo al sole...
RispondiEliminaCi sarà una morale?
"Se vuoi ascoltare Dio stai molto attento, perché a Dio piace parlare a bassa voce".
RispondiEliminaV. Ghika
" La risposta è dentro di te, ma purtroppo è quella sbagliata." C. Guzzanti
RispondiEliminaCiao!!